Rinascimento in vetrina
Alla scoperta delle nostre vetrine con Giuseppe Scarpitta, Visual Merchandising di Rinascimento
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Come nasce una vetrina Rinascimento? In che modo vengono scelti i capi da mostrare o gli allestimenti che li accompagnano? Insomma, che storia raccontano le nostre vetrine? Queste sono solo alcune delle domande che abbiamo rivolto a Giuseppe Scarpitta, il nostro Visual Merchandising Manager e mente creativa dietro alla realizzazione di alcune delle nostre vetrine più iconiche. Creatività è la parola più importante nel dialogo che abbiamo iniziato con Giuseppe come brand ormai 10 anni fa, fa parte dell’essenza stessa della moda ed è la chiave di volta imprescindibile per raccontare la nostra storia e le nostre aspirazioni.
Una storia che passa attraverso il primo elemento che una donna incontra quando si imbatte in un negozio Rinascimento durante i suoi momenti di shopping: la nostra vetrina.
Cosa si cela dunque dietro il vetro? “Tutto parte dal lavoro creativo fatto dal brand sulla collezione e sulle campagne. È partendo dalla storia della collezione che prendo ispirazione per creare una vetrina: ne accolgo il mood, il messaggio e il focus”.
“Cerco di riportare quelle stesse ambientazioni all’interno di una sorta di scatola chiusa che è la vetrina 0, quella da cui partiranno le vetrine allestite in tutti i nostri negozi”.
Se questo, come spiega Giuseppe, è il punto di partenza, il lavoro prosegue poi nella realizzazione finale di un’istantanea della collezione che segue un obiettivo ben preciso: incontrare le donne. “All’interno di questa fotografia si inseriscono le donne, quelle vere che entrano in negozio, c’è un’ispirazione di partenza certo, ma noi vogliamo parlare davvero alle donne”.
“Desideriamo che la cliente si senta rappresentata dai look che costruiamo per la vetrina”.
“In questo senso dobbiamo imparare a considerare la vetrina come uno strumento di dialogo tra i capi che vanno in scena ma anche lo stesso brand”.
Anche la vetrina Rinascimento, proprio come il nostro magazine, diventa quindi una sorta di Ways to, un modo per raccontare le diverse sfumature dell’essere donna. La vetrina non si limita a descrivere ma anche a proporre uno sguardo diverso su noi stesse, come ci ricorda Giuseppe: “Abbiamo dei capi must have in collezione che se una nostra cliente li vede semplicemente appesi ad una gruccia, li immagina indossati in una certa occasione. Io invece li combino e li mixo in un modo che per alcune può risultare inaspettato ma affascinante e che permette di scoprire nuovi modi di indossare un abito o un accessorio”.
“La donna che guarda la vetrina rivede il suo stile, l’abito che ama, ma scopre di poterlo reinventare e di guardare al capo come uno strumento di trasformazione”.
L’ispirazione che passa attraverso le nostre vetrine incontra la realtà delle donne che le osservano e così anche i manichini sono scelti nel tentativo di rendere possibile l’immedesimazione a chiunque li guardi, “non rappresentiamo la donna perfetta della passerella, vogliamo ispirare con la bellezza dei nostri capi, non con la perfezione dei corpi”.
Le vetrine Rinascimento sono state negli anni animate da stili floreali, geometrici e mood scultorei fatti di tagli di luce e giochi di profondità ma per Giuseppe sono i dettagli a fare la differenza: “una piega sulla manica di un cappotto illuminato in un certo modo è in grado di raccontare il capo più di un intero allestimento”. Sorge spontanea la domanda su quale sia la vetrina perfetta e, in questo senso, Giuseppe non ha dubbi: ”a farmi sognare è la cura spasmodica per il dettaglio, in un allestimento che esalta il prodotto invece di inglobarlo”.
“La vetrina è una coreografia, è la mia passione ma so di aver fatto un buon lavoro quando chi le guarda riesce a sognare con me”.
Non bisogna dimenticare che dietro i sogni c’è però tanto lavoro e soprattutto tanta ricerca, come quella che Giuseppe fa nei piccoli negozi tra i quartieri di Londra, o nelle città lontane come Seul, ma il vero segreto è non tentare mai di riproporre fedelmente quanto vediamo, ma “riadattarlo alla nostra realtà, catturarne l’essenza e personalizzarla con il proprio stile e la propria creatività”.
Una vetrina è fatta quindi di passione, di dettagli, di un lavoro di squadra che mette in dialogo la creatività e i bisogni delle nostre clienti. L’obiettivo è far sognare un sogno possibile e raggiungibile, passare attraverso una vetrina e scoprire un mondo di possibilità che non aspettano altro che essere indossate.