Ways to be women: cosa vuol dire femminilità
Tra capi iconici e uno stile senza tempo, ecco come è cambiato il made in Italy
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Gusto, raffinatezza, sartorialità, eleganza, bellezza. Quando parliamo di made in Italy stiamo descrivendo molto più di uno stile. E, di certo, molto più di un prodotto. Il made in Italy è un ideale, uno stile di vita invidiato e ammirato in tutto il mondo e di cui le donne italiane sono state fiere ambasciatrici nel corso degli anni.
Ma quella femminilità tutta italiana che oggi detta legge nel mondo della moda, ha avuto inizio, come tutte le grandi storie, con un atto di forza e coraggio. Negli anni 40 del 900’, le donne hanno fatto della libertà il loro abito più importante, i colori e i tessuti a volte presi in prestito dall’abbigliamento maschile sono diventati l’inno di una femminilità fiera. Lontana dalle riviste patinate ma viva e vigorosa nelle nostre terre e che oggi è l’emblema dello stile made in Italy.
Nel dopoguerra, dopo anni di privazioni, quelle stesse donne ripresero possesso della loro immagine, arricchita dalla consapevolezza di poter fare la differenza nel mondo. Ed è all’insegna della ripartenza che la sartorialità si fa semplice e strutturata, adatta alle donne che lavorano ogni giorno per contribuire alla ricostruzione di un paese.
Anche sullo schermo Sofia Loren, Stefania Sandrelli, Monica Vitti portano donne sì femminili ma anche forti, grintose, indipendenti.
Popolane, borghesi, aristocratiche, la femminilità assume le linee di una personalità consapevole, libera, che agisce e pensa fuori dagli schemi.
Gli abiti diventano i migliori alleati delle donne che vogliono raccontarsi e far sentire la propria voce ma anche riscoprire e valorizzare il proprio corpo senza sentirsi schiave di canoni. Dalle linee morbide di Monica Bellucci, alla bellezza sottile di Maria Carla Boscono, alla semplicità di Margherita Buy, femminile oggi è libera.